mercoledì 18 luglio 2012

Weekend a Parigi - l'arrivo e il primo giorno

Uno dei lati positivi di avere un compagno che viaggia molto per lavoro è che, qualche volta, i suoi impegni lo portano in città affascinanti, come Parigi per esempio. E può succedere che tu riesca addirittura a risicare un paio di giorni di ferie che coincidono con la sua trasferta, quindi potete viaggiare insieme, (quasi) come se fosse una vera vacanza :)
Non che la capitale francese mi abbia mai entusiasmato troppo: a dir la verità ho sempre pensato che fosse sopravvalutata fino all’ultima visita nel 2010 – la prima con Mr Owl (e questa è la sua motivazione per il mio cambio di opinione su Parigi) e la prima in cui abbia trovato bel tempo (è questa è la mia motivazione ;)).
Non so se sono io ad essere meteoropatica o se sia un fenomeno generalizzato, fatto sta che con il freddo e la pioggia qualsiasi città mi sembra triste e grigia (sì, anche Venezia!!) mentre col sole mi verrebbe voglia di visitare e fotografare anche il più insignificante sobborgo di periferia.
Memore quindi dell’ultima vacanza a Parigi, quella del "colpo di fulmine", quando io e Mr Owl avevamo girato in bicicletta, mangiato gelati vestiti leggeri, preso il sole nel battello sulla Senna, fatto delle saporite penniche sdraiati nei parchi, mi ero preparata a un weekend estivo. Certo. Come no.
Appena scesi dall’aereo ci accoglie un’arietta fresca goduriosissima e all’inizio è tutto un “Ahhhhhhhhh… Dopo Caronte, Lucifero, Minosse e i vari picchi d'afa che si sono susseguiti nell’ultimo mese questo è proprio quello che ci voleva!!” per poi passare a “Mmmmm, però, aspetta che prendo il golf dallo zaino, perché ho un po’ di pelle d’oca” e finire con “Osti che fred! Per fortuna ho messo in valigia jeans lunghi, calze, maglietta della salute e giacca!”
"L’ombrello l’hai preso?"
"Io no e tu?"
"No"
"Beh, dai, non saremo tanto sfigati da beccare l’acqua appena arrivati"

Ecco. Se c’è qualcosa che a 32 anni dovresti sapere è che queste auto-gufate non le devi neanche pensare. Siamo arrivati in hotel fradici e siamo stati accorti dalle più rosee previsioni meteorologiche: 13/07 scattered rain, 14/07 showers, 15/07 light rain.
Non so cosa succederà dopo domenica, ma visto che il 17 partiamo è piuttosto probabile che la pioggia continui per altri due giorni ;)



PRIMO GIORNO

 

Non so se sia una coincidenza, ma dopo aver comprato degli ombrelli nel chiosco sotto l'hotel (alla modica cifra di 35 € O_o), il tempo sembra migliorare, guarda caso. C'è sempre un freddo primaverile eh! Ma almeno la pioggia dura un quarto d'ora poi sbuca il sole. Poi piove ancora e di nuovo torna il sole, avanti così senza sosta. E' tutto un metti il maglione - aggiungi la giacca - togli tutto perchè si crepa dal caldo e servono le mezze maniche - rimetti tutto di corsa e rimpiangi di aver lasciato a casa la sciarpa, ma io l'adoro :) Mi piace il tempo atlantico, che quando piove è pioggia vera e quando c'è il sole è un sole splendente, totale, niente a che vedere con quelle giornate di cielo opaco d'afa che abbiamo troppo spesso qui.


Il nostro primo giorno di vacanza è il 14 luglio, festa nazionale.
Una bella fregatura perchè questa coincidenza ha fatto salire alle stelle i prezzi degli hotel e ci ha costretti ad alloggiare più a nord del solito, in un ibis che però si rivelerà non male. Se non vi importa che abbia solo i servizi basici e l'aspetto standardizzato delle catene ve lo consiglio, anche perchè, in periodo normali, dovrebbe proporre tariffe assolutamente abbordabili.
Tranne i bei fuochi d'artificio, la festa nazionale non ha aggiunto niente in più alla nostra vacanza: la parata militare con c'interessava (pur tenendoci lontani dagli affollatissimi Champs Elysèes abbiamo comunque incrociato drappelli di soldati all'Opera e al Louvre), non abbiamo scovato altri eventi speciali e, ancor peggio, molti negozi avevano approfittato per fare il weekend lungo ed erano chiusi, frustrando le mie buone intenzioni di fare shopping.
In definitiva, il nostro 14 luglio è stato esattamente un giorno come un altro a Parigi. E dici poco ;)

Abbiamo ammirato il Palais Garnier (ovvero il teatro dell'opera) da ogni angolazione possibile, collezionando foto di Mr Owl sotto a ogni busto o statua di compositore esposto ^^' e intrattenendo un gruppo di turisti giapponesi esaltati imitando il Fantasma dell'Opera ^^'''' (opera sua, naturalmente, eh?)



Ci siamo poi diretti velocemente al Museo Rodin che la volta scorsa avevamo trovato chiuso.


E' un museo godibilissimo per chiunque. La collezione è limitata e le sculture sono ben distribuite tra il giardino e la meravigliosa casa dell'artista dove troverete studenti d'arte seduti un po' ovunque per schizzare le opere :) (vedi sotto) A proposito del parco (ben 3 ettari!) se siete stanchi della visita potete riposarvi passeggiando nel bosco, nel roseto, oppure spaparanzandovi al sole sulle panchine e sulle sedie sdraio a disposizione in fondo, oltre il laghetto.


La statua del Pensatore è sicuramente la più famosa, ma quando sarete lì davanti non dimenticatevi di dare un'occhiata alla bellissima cupola dell'Hôtel des Invalides * che svetta proprio lì dietro



Usciti dal museo non abbiamo resistito al richiamo di St Germain di cui, confesso, sentivamo un po' la mancanza. Col suo bel Boulevard di platani rigogliosi, i tipici palazzi con abbaini che sono nell'immaginario di tutti, anche di chi non ha mai visitato Parigi, i negozi di ogni tipo, la tanta gente che però non disturba l'atmosfera tutto sommato tranquilla del quartiere, questa è la zona che per me rappresenta Parigi più di ogni altra (a patto che una metropoli complessa possa essere ridotta a un fotogramma da cartolina).


Tra i tantissimi bar, ristoranti, bistrot e sale da tè abbiamo scelto di fermarci in una succursale di Paul (77 Rue De Seine) che mi ha piacevolmente stupito. E’ una catena, d’accordo, e sicuramente è più piacevole scovare un salon de the tipico, curato nei dettagli dal proprietario che ha impresso il suo gusto nel locale, rendendolo unico al mondo. Ma non è neanche Starbucks, pur essendo comunque una scelta low cost. Senza tanta spocchia, trovo che non sia cosa da poco conciliare i prezzi onestissimi (neanche nella nostra città trovi un “menù merenda/colazione” con tè e pasticceria a 5 €), una buona qualità e un ambiente curato e di gusto, diverso dall'atmosfera moderno-asettica della stragrande maggioranza delle catene.



Dopo una bella sbafata sosta ristoratrice ci inoltriamo nei vicoletti verso la Senna, alla ricerca delle librerie in inglese suggerite dalla Lonely Planet: in genere mi sembra superfluo commentare quello che già si trova sulle guide, ma faccio eccezione per la strabiliante Shakespeare &Company. Una tappa obbigatoria per gli amanti dei libri: che vi piaccia o no il suo stile, bisogna assolutamente vedere con quanta creatività e originalità hanno creato questa libreria indipendente, o piuttosto una casa del libro. In effetti sembra di entrare in una casa privata, antica a polverosa, con le pareti completamente ricoperte da scaffali di legno, mensole (storte), librerie ricorosamente "scompagnate" e tarlate, sidegni sui muri, fogli e fotografie appese alla scala, sedie, poltrone polverose e giocattoli dimenticati sui davanzali. Al primo piano c'era anche un "writers workshop" autogestito: 5 € per unirsi agli altri sedicenti scrittori che in quel momento stavano discutendo del "sexiest meniscus ever": probabilmente si trattava più che altro di una manica di fancazzisti, ma era comunque un piacere vederli radunati lì, a chiacchierare tra libri rari e orde di visitatori che curiosavano tra gli scaffali e spulciavano le offerte.

- Fine prima giornata -

... Continua domani...



6 commenti:

  1. Aaahhh (con soddisfazione): come mi piacciono i tuoi post di viaggio!! Lo sai vero?? Non vedo l'ora di leggere il seguito!! :-)

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  2. siiiisi i tuoi post di viaggio sono eccezionali, quello su FI fu (fifu??) illuminante. BACI

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  3. non sai come vi invidio..non vedo l'ora leggere next post...

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  4. Grazie! Il seguito arriva domani :)
    Sly, benvenuta!

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  5. Mamma mia, amo talmente tanto Parigi che il solo guardare le tue foto e leggere le tue parole mi fa impazzire. Anch'io credevo fosse una città sopravvalutata ma quando ci ho vissuto mi sono dovuta richiedere. parigi é strepitosa e pure i parigini (quasi :).
    Un forte abbraccio e attendo GIORNO 2

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  6. Molto bello, ora vado a leggere il secondo giorno :-)

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